Friday, August 18, 2006

Press 7 (Ticinonline)

(...) Katrin e Julia, due ra­gazze ai margini che tentano di segui­re un programma di reinserimento nel­la società tra le aride radure del Porto­gallo. Katrin, allontanata dalla sua ter­ra (la Germania), cerca di ritrovare se stessa in questo desolato non-luogo. Uno spazio che il giovane regista am­plia e restringe a suo piacimento, la­sciando i suoi “ragazzi fuori” persi tra l’orizzonte sconfinato e gli angusti abitacoli delle stanze, delle auto, della discoteca improvvisata. Le immagini statiche immergono lo spettatore in uno stato di attesa: poi all’improvviso qualcuno si muove, sempre al limite, spostandosi in quei margini ostentati dallo schermo in cui ogni gesto si dis­solve nel buio. Impossibile parlare di stati d’animo per dei corpi (seppur af­fascinanti) totalmente svuotati di vita che come suggerisce lo stesso regista: «sono ombre di cui non sapremo mai tutto potendo filmare soltanto la pel­le ». Resta soltanto la disperazione che ingloba tutto, dal paesaggio senza più acqua al cane tradito dalla sua stessa padroncina, portando con sè i ritmi fre­netici e isolanti di una generazione sen­za speranza. (...)

Daniela Persico
Ticinonline
12.08.06

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